A Premier's Life

Ho appena letto un paio di articoli sul fine settimana dell'attuale presidente del consiglio. Quello che viene fuori è il ritratto di un uomo stanco, afflitto dai dolori, ma pronto a rinascere e intenzionato a risolvere una marea di questioni. Già "questa mattina" ha detto "ho fatto il direttore dei lavori perchè qui ci sono molte cose da mettere a posto". Ah, che vita. Lo capisco. E' un compito ingrato mettere a posto perizomi e reggiseni.
Però lui è sempre lui. E non cambierà sicuramente "Lo voglio ricordare, sono stato io a consigliare a Bush di intervenire per salvare le banche dopo il fallimento della Lehman Brothers...". Eh, ci voleva un genio. Vedi, io le avrei lasciate fallire tutte. Ma proprio tutte. Avrei permesso che il disordine e le violenze prendessero piede e poi avrei fatto un rutto gigantesco per stordire tutti e farmi acclamare re del mondo. Invece lui no. Eh si vede che è avanti. Ce lo vedo che gli viene l'intuizione alle 3 di mattina, dopo una delle sue feste e dopo aver consumato per ore una soddisfatissima donzella, che prende il telefono e chiama Bush. "George, come butta? No, non come rutta. Come butta? va beh, lascia stare. C'ho un'idea. Devi salvare le banche americane". E l'altro "Minchia Silvio, mi sa che hai ragione. Ma mi spieghi una cosa... cosa sono le banche?". D'altronde quando si dice scontro d'intelligenze.
Però, il Nostro sembra essere afflitto da un male. No, non è delirio d'onnipotenza. Nè megalomania. Spiega l'articolista del Corriere. "Un dolore che gli guasta da mesi l'umore, eredità di una manipolazione errata del medico del Milan, Jean Pierre Messermann...". Beh, in fondo in fondo, la stagione scorsa non è poi andata così male.
Lui però continua nel suo lavoro "Nell'isola, spiega, vuole risolvere il caso Eni di Porto Torres" (il sito che Eni ha deciso di chiudere lasciando a casa un bel po' di persone). Mi sa che è lo stesso che aveva tirato in ballo prima delle elezioni regionali, assicurandosi un bel po' di voti. No, no. Sicuramente mi sbaglio. No, altrimenti l'avrebbe già sistemato.
Sull'Abruzzo, il suo argomento preferito insieme al giuoco del calcio e agli stornelli apicelliani, Berlusconi non si scompone: "Sull'Abruzzo siamo assolutamente tranquilli. Stiamo preparando alloggi per 19 mila persone, due blocchi di villette a schiera, sarà una urbanizzazione con campi gioco, con il verde, vedrete, la gente si troverà bene e non si muoverà più da lì". Come in una tomba. Beh, però è rassicurante. Parlare di "non muoversi" a della gente a cui balla la terra sotto i piedi, è consolante. E' un genio della comunicazione. Niente da dire. Proprio niente.
Repubblica però dà una lettura un po' diversa. Secondo il giornale comunista, Berlusconi ritorna a Villa Certosa "per chiuderla e cambiare vita. In settembre ci sarebbe pure l'idea di una visita da Padre Pio". Il presidente cappuccino. Aspettiamo le stimmate. Aspettiamo anche il processo di canonizzazione. Forse quello non ci sarà mai. Il lodo Alfano non lo consente.

So che è difficile da credere, però ci sono altre notizie che non necessariamente includono la figura del Santissimo. Qui di seguito, qualcuna.

Influenza A. Il viceministro Fazio lancia l'allarme: "Potrebbe slittare la riapertura delle scuole". Poi il dicastero della Salute ribatte: "Nessun rinvio".
Siamo sicuri che sia l'Influenza A e non la demenza senile quella che dobbiamo combattere?

Superenalotto, il "6" non esce ancora.
Ha paura delle ronde.

San Francisco, Henry sceglie Linda. Si rompe la coppia dei pinguini gay.
Povia esulta.

Elio e le Storie Tese - Luca era gay