giovedì 18 giugno 2009

amiche mie

Eh, ragazzo catramato, non sei messo benissimo: non bastava la Noemi con i suoi "ambigui" racconti in parte ritrattati (da qualcuno avrà pur imparato, no?!?), non bastava la Veronica con quel suo fare indigato di donna tradita (per fortuna i tuoi alfieri con la penna l'hanno massacrata, vero?!?), non bastava aver promesso mari e monti ai terremotati adesso imprigionati da lavori utili solo per un evento rapido come un rapporto di Topolanek (un aeroporto nuovo e una marea di strade sono l'ideale per l'economia aquilana basata soprattutto sull'università e il suo indotto). Stavolta forse, ragazzo goloso, mi sa che t'han fregato. Una ragazza (ma forse anche più d'una), ha deciso di parlare e dire che si organizzavano festini a casa tua (non a casa mia, qui non ci stanno... e poi io pizzette e champagne non posso permettermeli), festini a pagamento. E a pagare non erano gli invitati. Duemila euro a donna. Duemila euro. Per una donna. Per una notte. Per fortuna in questi anni la gente s'è ricoglionita, altrimenti saprebbe fare le moltiplicazioni: duemila per un po' di donne per un po' di feste. Uguale tanti soldi. Uguale tante rate del mio mutuo. Nessun reato, ovvio, come dice il tuo avvocato, niente di penalmente rilevante.
Ma sai qual è la cosa che mi dà più fastidio? non è il fatto di negare fino all'inverosimile anche davanti a fatti provati (non solo in questo caso), non è nascondere completamente la notizia come stanno facendo in questi giorni gran parte delle televisioni (tanto poi la verità esce e la figura di palta la fanno solo loro), non è l'affermare che non è reato (tu saresti stato solo un "fruitore"), non è nemmeno il fatto che tu ti sia fatto una marea di donne a pagamento a casa tua (e nel contempo esserti beato dell'immagine di pater, protettore della Famiglia). Per me puoi farlo pure tutte le sere. La cosa che mi dà più fastidio è la gravità con cui si giudicano questi comportamenti, quando, a dirla tutta, ne hai fatte molte ma molte di peggio! Il negare la crisi per mesi ("non c'è crisi, ci vuole solo ottimismo, comprate comprate comprate"), non fare nulla per prevenirne i tragici effetti (l'OCSE prevede un milione di posti di lavoro persi in 2 anni), farti le leggi su misura per salvarti il deretano, insultare gli immigrati e l'Africa con la frase Milano città africana e altre amenità del genere, devastare la scuola pubblica tagliandole i fondi e finanziare quella privata con un bel po' di incentivi, rivedere il testo unico sulla Sicurezza sul Lavoro dopo che ogni giorno muoiono persone sul proprio posto perchè lavoro in condizioni pericolose. Hai fatto tutto questo (e anche di più) e su che cosa rischi di cadere? su un semplice banale scandalo sessuale. Ma ti rendi conto di come siam messi? di come è la gente che appartiene allo Stato che tu governi?
Mi sa che hai ragione: "si riempiono i giornali di spazzatura"... beh, forse i giornali sono solo una discarica temporanea, necessaria per supplire all'impossibilità di riempire il vuoto della testa delle persone. Quindi, sai che ti dico?!? Continua a lavorare, ragazzo catramato, continua nell'opera del "Governo del Fare" (rif. TG5 sera del 17/06/2009). Continua a lavorare per queste persone che si appassionano più ad una figa che al futuro dei propri figli o quantomeno al proprio presente. Continua, ragazzo impunibile, continua per noi, ne abbiamo bisogno. Senza di te non sapremmo dove andare, come giustificare le nostre mancanze e i nostri peccati, come spiegare i nostri comportamenti scorretti in ufficio e le nostre infrazioni stradali, come pulirci la coscienza di fronte alla ricerca di una scorciatoia o di una raccomandazione. Senza di te non avremmo il sogno dell'invincibilità, dell'impunità, dell'inarrestabilità. Non avremmo l'utopia dell'uomo sopra le regole. Continua così. Continua nella costruzione della casa delle libertà... ma falla grande, grande grande, anche più di Villa Certosa, perchè ci dovremmo stare in tanti e, spero, mai in troppi.



Corrado Guzzanti, Neri Marcorè - La Casa delle Libertà

Ma forse io non vengo, mi sa che non ci tengo più di tanto. Ho da fare, devo bagnare i fiori e portare giù la spazzatura. Quindi, la Casa, non farla grande grande, falla grande grande meno uno... e quando sarete lì tutti insieme a mangiare pizzette e a gustare champagne e tu racconterai barzellette e bagatelle per sollazzare i tuoi ospiti e intonerai stornelli e canzuncelle per allietare la serata, ti prego, solo un piacere.
Non pensare a me.

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