Io non vedo più la realtà. Non la voglio vedere, mi sembra sempre più un sogno, di quelli che si fanno dopo aver mangiato i peperoni ripieni di cipolle. Di quelli che ti svegli con il mal di testa e non sai se sei nel tuo letto o sotto una tenda tra rovine e prese per il culo.
La mia incoerenza, pensare che vivrei benissimo anche senza. Dovrei lasciarmi andare e scappare da questo posto, pieno di approfittatori e procacciatori, pronti a vendersi la propria famiglia e a tradirla con la prima mignotta di passaggio. La prima no. Probabilmente gli andrebbe bene anche la seconda o la terza. Alla faccia di chi si fa il primo o il secondo o il terzo turno in fabbrica. O di chi non può nemmeno farlo e non vede nemmeno un primo a pranzo. Perchè è ultimo e ultimo rimane. Con l'unica consolazione di un sogno. Il sogno di festini che non saranno mai suoi. Di soldi che non potrà mai avere. Di ville che fa fatica anche a sognare. Di auto che vede solo passare ma non prenderà mai.
"Un'emozione da poco" è proprio una bella canzone.
La Marcegaglia: "Il Governo vada avanti, ma dobbiamo in qualche modo salvaguardare il capo dello Stato".
Insieme al panda albino e alla lince europea.
Funerali di Stato a Messina. Il Premier: "Subito nuove case, una ricostruzione molto rapida come in Abruzzo"
Così rapida che nessuno l'ha vista.
Il Premier: "Sono in assoluto il maggiore perseguitato dalla magistratura di tutte le epoche di tutta la storia degli uomini in tutto il mondo".
Compreso quello degli elefanti rosa volanti e dei calmari parlanti vestiti da camerieri.
Il Tar Lazio commissaria il ministro Gelmini sulle graduatorie dei precari.
Rimandata ad ottobre con rischio bocciatura.
Il Premier "La stampa estera sputtana il premier, la democrazia e il nostro Paese".
Beh, con tutto quello che hai fatto, ci va già bene.
Il Premier "La stampa estera sputtana il premier"
La D'Addario reclama il copyright.
Il Premier: "Non credo che si possa consentire di rivolgere infamie, improperi, insulti e volgarità a un premier eletto direttamente dal popolo"
No, no, si può, si può.
Il Premier: "Nessun Governo ha mai fatto quanto questo nel contrasto alla mafia".
...e a favore dell'ndrangheta e della camorra.
Il Premier: "Mi sono chiesto cosa davvero sia cambiato dal 1993, quando l'intervento della magistratura fece fuori tutti i partiti e tutti i protagonisti di quei partiti furono costretti a lasciare. Mi sono risposto che oggi, di diverso, c'è il fatto che abbiamo il consenso del 68% degli italiani e il fatto che abbiamo il Popolo della libertà: insomma di diverso ci siamo noi".
Esatto. Il resto è rimasto come prima: c'è proprio lo stesso marciume.
Il Premier: "Il Governo sta lavorando a una riforma con la quale permetteremo le intercettazioni soltanto in presenza di reati gravi".
Come la critica al Premier, il mancato insulto agli oppositori del Premier o l'assenza all'adorazione della Santissima Sua Emittenza.
Il Premier: "Ci sono giornali stranieri, imbeccati da certa stampa italiana, che muovono solo accuse assurde, ridicole, che fanno male all'Italia".
E' vero: ma, capisci, è difficile nascondere il fatto che sei Presidente del Consiglio.
Il Premier: "In questa campagna contro di me c'è anche il ritorno a un possibile coinvolgimento a fatti di mafia di venti e passa anni fa".
E' proprio brutto vivere con la coscienza sporca.
Scioccante confessione di Emanuele Filiberto: "Ho provato la droga, ma quello che mi ha salvato e' il grande rispetto che ho per la mia famiglia".
Grande rispetto? la dose dev'essere stata un po' troppo forte.
Napolitano: "Gli incidenti sul lavoro inaccettabili per la società civile"
Quindi sono perfetti per l'Italia.
Il senatore del PDL, Lucio Malan, ha presentato un disegno di legge per reintrodurre l'immunità.
Non so se può servire, visto che avete già l'immunità alla decenza.
Anna Oxa - Un'emozione da poco
La Russa risponde a Gino Strada che ha criticato le autorita' italiane per avere investito denaro nella guerra in Afghanistan che sarebbe potuto essere speso per la costruzione di decine di ospedali: "Non merita una risposta da parte mia, siamo abituati alle cose che dice".
Caro Ignazio, io invece non voglio abituarmi alla deficenza. Indovina quale?
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